Non è cosa da tutti

La Fondazione Teatro della Pergola di Firenze (oggi Teatro della Toscana) ha scelto Paola Vezzosi/ADARTE tra le compagnie che si muovono nell’ambito della ricerca coreografica e teatrale condividendo un “progetto di spettacolo” che è stato preparato in residenza presso il Teatro stesso. Un’attività di start up spettacolare che si è tenuta nelle suggestive Sale Ballo dello storico teatro di tradizione fiorentino, dove un tempo mimi e danzatori si riscaldavano e dove anche Eduardo e Gassman offrirono momenti di indimenticabile magistero.

Non è cosa da tutti è l’ultima tappa di una ricerca creativa che include e rielabora le tappe precedenti liberandone il potenziale. La prima parte del percorso, l’assolo Santissima dei Naufragati, ballata senza gioia, recita di un Mea culpa ossessivo per un peccato senza movente, per un fallimento scelto e cercato, trova approdo fecondo e risonanza in alcune pagine de L’altra verità Diario di una diversa di Alda Merini.
Il diario intimo di una donna che ha pagato la sua diversità col ricovero in manicomio e ne ha vinto l’abominio strappando per sé una sopravvivenza che sapeva di meritare, si offre come valida incarnazione di quell’inno alla fragilità.
Stralci del vissuto dell’autrice danno corpo e palesano l’habitat di una voce in cerca di redenzione.
L’azione, mossa dal tentativo ripetuto e vano, lontano da ogni successo, lo sforzo senza esito e ostinato, trovano una continuità, quasi una logica, nella follia.

Anche la pazzia merita i suoi applausi
Alda Merini